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Shame
danze contro la violenza

Shame, vergogna. Quella che impedisce alle vittime di denunciare i propri carnefici, che le fa vivere in soggezione psicologica prima ancora che fisica, con sensi di colpa e incapaci di chiedere aiuto.

La coreografia è ispirata alla figura di Artemisia Gentileschi, la nota pittrice caravaggesca divenuta simbolo della lotta alla violenza di genere per il suo coraggio e per la sua modernità ante litteram, che nel 1612 portò a processo il suo stupratore  Agostino Tassi, amico di famiglia e anche lui pittore.

Gli otto danzatori della compagnia danno vita ad un viaggio emozionale e lirico nella vita della pittrice, proponendo con grazia una riflessione su un fenomeno sociale ancora tristemente di estrema attualità.

Nella coerenza del suo stile neoclassico, alla continua ricerca di una bellezza assoluta di linee, Alberto Canestro  evoca senza morbosità la crudezza della storia, filtrandola e sublimandola in un racconto forte ed emozionante.

Il messaggio dell'arte, come massima espressione di umanità è sempre un messaggio di pace e di bellezza contro ogni brutalità.

Artemisia Gentileschi testimonierà ad aeternum la rivincita femminile sulla violenza dell'uomo attraverso il genio della sua arte.

“Un impegno che porto avanti ormai da alcuni anni per aiutare a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sul tema della violenza di genere, in occasione della ricorrenza il 25 novembre della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”,  per diffondere il rifiuto verso ogni forma di violenza, per far sentire le vittime meno sole, per creare intorno a loro una solidarietà e una comprensione diffusa che possa dare loro il coraggio di strappare il velo di vergogna che spesso rende queste storie invisibili fino ai loro tragici epiloghi.”

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